Una impronta digitale è un’impronta lasciata dai dermatoglifi dell’ultima falange delle dita delle mani. Un dermatoglifo è il risultato dell’alternarsi di creste e solchi. Dermatoglifi sono presenti sulle palme delle mani, sulle piante dei piedi e sui polpastrelli delle dita. Le creste variano in ampiezza da 100 ai 300 micron, mentre il periodo cresta-solco corrisponde all’incirca a 500 micron. La condizione di assenza di impronte digitali in medicina prende il nome di adermatoglifia. Esse sono utilizzate da molto tempo ed estensivamente per l’identificazione degli esseri umani in generale, e per poterne inoltre rilevare la presenza su oggetti collegati a eventi criminosi.

L’identificazione attraverso l’utilizzo delle impronte digitali è basata su due basilari  premesse: l’immutabilità, secondo la quale le caratteristiche delle impronte non cambiano  attraverso il tempo, e individualità, la quale afferma che l’impronta è unica da individuo a  individuo. Il rilevamento delle impronte è un’operazione comunemente effettuata nel corso di indagini di polizia.

Rilevamento delle impronte

Può avvenire in modo diretto, su individui in stato di fermo, ai quali si fanno imprimere su carta le impronte dei polpastrelli macchiati di inchiostro; oppure in modo indiretto, attraverso particolari procedure che permettono di rendere visibili le impronte presenti, ad esempio, nel luogo in cui è stato commesso un crimine. In questo caso, una delle più usate procedure consiste nell’applicare sulle superfici dure e non assorbenti una polvere a base di alluminio, di carbone o di sostanze fluorescenti, capace di aderire alle tracce di sebo eventualmente presenti e, quindi, di evidenziare le impronte.

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Rilevamento Impronte Digitali
Rilevamento Impronte Digitali

La Comparazione  delle  Impronte

L’applicazione delle impronte digitali ai due diversi problemi di “identificazione”  e  “riconoscimento”  richiede tecniche di confronto differenti, in quanto nel primo caso si tratta  di paragonare due sole impronte, mentre nel secondo occorre un confronto di tipo  1 : N, ossia il campione di ingresso, deve essere ritrovato fra un numero molto alto di impronte. Da ciò si evince che per la verifica non si pone l’obbligo di implementare algoritmi efficienti di confronto;ciò non vale per l’identificazione. Infatti se un singolo confronto fra 2 impronte richiedesse solo 10 msec,   la scansione di un archivio di  30.000.000 di impronte richiederebbe in ogni caso 83.3  ore, cioè  più di 3 giorni che è un tempo inaccettabile. Per tale motivo bisogna progettare algoritmi che limitano il numero di confronti ed inoltre siano in grado di riconoscere immagini affette da “rumore”.

Rilevamento e Comparazione Impronte Digitali

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